Quest’anno orchestrazione vuol dire rumore.
Rumore è quella cosa che cerchiamo di non sentire. Perché è fastidioso. Perché è poco interessante. Rumore, in generale, è qualsiasi segnale troppo complicato da capire. E siccome non riusciamo a trovarci un ordine, un senso, preferiamo non averci a che fare.
Quasi tutto ciò che pensiamo sul rumore è sbagliato. Quest’uomo lo sapeva bene, e i benandanti vogliono riscoprire la sua lezione. Sono passati cent’anni dal manifesto sull’Arte dei rumori. Il mondo nel frattempo si è riempito di rumore, ma pochi hanno imparato davvero a capirlo. Noi ci proviamo, come sempre, assieme. Il rumore non è mai dell’Uno, ma dei Molti.
Oltre trenta artisti ci aiuteranno con le loro esposizioni, installazioni e performance. Ci spiegheranno come il rumore fluisce nell’umore, come la semplicità sia solo un’altra forma della complessità, e quanto poca distanza ci sia fra dentro e fuori.
Ogni orchestrazione è un’esperienza concentrata, nel tempo e nello spazio. Chi è poco attento o ha i tappi nelle orecchie rischia di perdersela. Cercheremo quindi di fare più rumore possibile. Di sfruttarne appieno le potenzialità. Non ci chiuderemo in un’unica voce. Usciremo all’aperto. E faremo anche silenzio: la forma più perfetta di rumore.
A Portogruaro, dal 15 al 17 novembre 2013.